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La Teoria dei giochi applicata al poker

La teoria dei giochi applicata al poker

La Teoria dei Giochi si può definire come la Teoria matematica del prendere le decisioni in un ambiente competitivo, ed è stata formulata nel 1944 da John von Neumann con la pubblicazione del libro “Theory of games and economic behavior“.

L’idea di base della Teoria dei Giochi consiste nell’applicazione dei principi matematici alle scienze sociali per sviluppare una teoria che può analizzare praticamente di tutto, simulando delle situazioni complesse (come per esempio un negoziato economico) come fossero un gioco, a patto che i contendenti agiscano in modo razionale.

Per comprendere la maggior parte dei giochi d’azzardo la conoscenza della teoria della probabilità è più che sufficiente; altri giochi come gli scacchi, al contrario, sono strettamente di natura logica.

Il poker è un gioco più complesso, sebbene le regole di base siano piuttosto semplici: ogni giocatore conosce solo una parte degli elementi che compongono la mano e deve cercare di colmare le sue lacune osservando le azioni e il comportamento dei suoi avversari.

Questo fa sì che la teoria dei giochi si possa applicare particolarmente bene, anzi il poker è una particolare branca della teoria dei giochi, la branca detta “dei giochi a somma zero”, in cui la somma delle vincite dei contendenti in funzione delle strategie utilizzate è sempre zero , o più semplicemente se perdiamo delle chips in una mano queste saranno accumulate dall’avversario, ma le chips totali in gioco rimarranno sempre dello stesso importo.

teoria dei giochi

Quando von Neumann analizza il poker si concentra sul bluff, ed elabora un tipo di poker più semplice: 5 carte per ogni giocatore e un solo giro di puntata. Generalizzando i risultati delle sue analisi ne deduce che si bluffa per due motivi: dare segno di forza quando si è deboli , dare segno di debolezza quando si è forti.

La Teoria dei giochi studia quando e quanto spesso bisogna bluffare, per ottenere la massima possibile confusione nella mente dell’avversario e conseguentemente il maggior profitto.

Von Neumann ha dimostrato che bisogna bluffare con le carte peggiori piuttosto che con le carte modeste, per il motivo che una mano pessima può vincere solo con un fold dell’avversario, dunque con le mani peggiori o si gioca aggressivamente o non si gioca affatto.

Il gap tra la Teoria dei Giochi e il Texas Hold’em è comunque notevole: il giocatore che sta cercando di diminuire questa distanza è Chris Ferguson, che applicando costantemente questa teoria al suo stile di gioco, è riuscito ad ottenere risultati eccellenti.

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